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Meno rischi al cuore mangiando pesce due volte a settimana

Nutrizione Redazione DottNet | 18/05/2018 19:02

I medici Usa ribadiscono il suggerimento sulle linee alimentari

Mangiare due volte a settimana porzioni da 100 grammi di pesce fa ridurre il rischio di insufficienza cardiaca, malattie coronariche, arresto cardiaco e di ictus ischemico. L'importante è che non sia fritto. A ribadire questa regola di sana alimentazione sono i medici dell'American heart association in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Circulation.   La raccomandazione consiglia soprattutto il pesce ricco di acidi grassi Omega-3. L'associazione si era già espressa nel 2002 con un suggerimento simile e questa loro nuova indicazione si basa su ulteriori studi scientifici che hanno confermato gli effetti del consumo di pesce sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Viene raccomandato il consumo di due porzioni ogni settimana di pesce come salmone, sgombro, aringa, trota di lago, sardine o tonno pinna gialla, che sono tutti ad alto contenuto di acidi grassi omega-3.    Lo studio è stato scritto da un gruppo di esperti nutrizionisti che ha anche esaminato la presenza del mercurio nei pesci. Si tratta di un metallo che è prevalente nei pesci di grandi dimensioni come il pesce spada, il tonno o il marlin.   Mentre la contaminazione da mercurio può essere associata a gravi problemi neurologici nei neonati la ricerca scientifica rileva che non ha effetti avversi sul rischio di malattie cardiache negli adulti e i benefici del consumo di pesce superano sostanzialmente tutti i rischi associati alla contaminazione da mercurio.

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fonte: circulation

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